Tema sull’inquinamento?

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Answer:

L’inquinamento è un’alterazione dell’ambiente, di origine antropica o naturale, che produce disagi o danni permanenti per la vita di una zona e che non è in equilibrio con i cicli naturali esistenti.

Non esiste una sostanza di per sé inquinante, ma è l’uso di qualsiasi sostanza o un evento che possono essere inquinanti: è inquinamento tutto ciò che è nocivo per la vita o altera in maniera significativa le caratteristiche fisico-chimiche dell’acqua, del suolo o dell’aria, tale da cambiare la struttura e l’abbondanza delle associazioni dei viventi o dei flussi di energia e soprattutto ciò che non viene compensato da una reazione naturale o antropica adeguata che ne annulli gli effetti negativi totali.

Esistono molti tipi di inquinamento, suddivisi a seconda del tipo di inquinamento (ad esempio inquinamento dell’aria, acqua, suolo, chimico, acustico, elettromagnetico, luminoso, termico, genetico o nucleare) o della causa dell’inquinamento (ad esempio inquinamento naturale, domestico, architettonico, urbano, agricolo, industriale o biologico).

Benché possano esistere cause naturali che possono provocare alterazioni ambientali sfavorevoli alla vita, il termine “inquinamento” si riferisce in genere alle attività antropiche.

Generalmente si parla di inquinamento quando l’alterazione ambientale compromette l’ecosistema danneggiando una o più forme di vita. Allo stesso modo si considerano atti di inquinamento quelli commessi dall’uomo ma non quelli naturali (emissioni gassose naturali, ceneri vulcaniche, aumento della salinità).

Quando si parla di sostanze inquinanti solitamente ci si riferisce a prodotti della lavorazione industriale (o dell’agricoltura industriale) è bene ricordare che anche sostanze apparentemente innocue possono compromettere seriamente un ecosistema: per esempio del latte o del sale versati in uno stagno. Inoltre gli inquinanti possono essere sostanze presenti in natura e non frutto dell’azione umana. Infine ciò che è velenoso per una specie può essere vitale per un’altra: le prime forme di vita immisero nell’atmosfera grandi quantità di ossigeno come prodotto di scarto per esse velenoso.

Una forte presa di coscienza sui problemi causati dall’inquinamento industriale (ed in particolare dai cancerogeni) è avvenuta nel mondo occidentale a partire dagli anni settanta. Già negli anni precedenti tuttavia si erano manifestati i pericoli per la salute legati allo sviluppo industriale.Si pensa che gli inquinanti abbiano un ruolo in molte malattie:[senza fonte]

* cancro

* lupus

* disturbi del sistema immunitario

* allergie

* asma.

Alcuni di questi legami sono stati dimostrati.[senza fonte] Esistono anche delle malattie che hanno preso il nome da celebri casi di inquinamento: per esempio la malattia di Minamata (in seguito ad un disastro ecologico avvenuto nella città giapponese di Minamata), causata da composti del mercurio.

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Troppa gente è abituata a distruggere tutto ciò che non conosce

Lo vediamo nei boschi e nei prati, dove comitive di malviventi vanno a sporcare e a distruggere tutto quello che possono. Questi individui si giustificano sostenendo che quella è roba di nessuno e quindi si può fare quello che si vuole. La prima cosa da far capire a questa gente è che tutto è di tutti, e non di nessuno, che ogni cosa è esistente, ha una sua ragione di vita ed è legata a tutto il resto dell’ambiente.

L’importante è perciò abituare la gente a partecipare a fatti che la riguardano direttamente. Un fatto vero è che si parla e si sparla d’ecologia, di difesa della natura di rischi e di disastri ambientali, causati dell’incuranza, dall’ignoranza e dall’irresponsabilità dell’uomo. Oramai, la gente è “rassegnata” nel vedere l’ambiente distrutto dagli inquinatori e sembra che ormai non ci faccia più caso. Il vero motivo di questo disinteressamento si fonda sul fatto che tutti siamo inquinatori, sin dalla preistoria. Infatti, l’uomo per sopravvivere ha sempre tolto qualcosa alla natura, immettendo nell’ambiente i propri rifiuti.

Il culmine dell’inquinamento, però, si ha a partire dalla prima rivoluzione industriale. Durante questa rivoluzione, sono stati violentemente alterati tutti gli equilibri naturali, dovuti anche alla nascita delle prime industrie “abusive”, che sono state considerate amico – nemico del progresso.

Con la prima rivoluzione industriale i cieli dell’Inghilterra iniziarono a diventare sempre più neri, anche perché nessuno, essendo pronto ad un simile cambiamento, sapeva cosa in realtà fosse quella nube che si elevava al di sopra delle fabbriche provocando un’aria malsana.

In questo periodo, però, s’iniziò anche a sviluppare il carbone come combustibile e venne perfezionata la macchina a vapore da James Watt.

Oggi, dai “media” si sentono spesso termini difficili. Questi non fanno altro che accrescere la consapevolezza che il nostro pianeta è malato, addirittura moribondo, è pieno d’acciacchi e bisognoso di cure.

Infatti, l’inquinamento provoca seri danni all’ambiente, essendo un complesso di effetti nocivi che si ripercuotono sulla biosfera e sull’uomo.

L’uomo nella battaglia contro l’inquinamento, è solo con se stesso, con la sua negligenza e con la sua superficialità. Questa battaglia è la più difficile di tutte e consiste nella salvaguardia dell’ambiente umano. E, poiché contro le forze della natura non esistono vittorie certe, si può solo avere la speranza che un domani sarà tutto diverso: come prima dell’arrivo dell’uomo.

Il progresso tecnologico ha causato molteplici rischi all’ecosistema e da qui scaturisce l’esigenza di tutelare il nostro ambiente. Non avendo dati certi, sembrerebbe impossibile operare, ma al tempo stesso occorre recuperare il territorio mediante interventi ragionevoli per arginare i futuri danni. Oggi le campagne ambientalistiche stanno assumendo sempre maggiore importanza, ma ad esse si devono associare delle osservazioni costanti per ridurre al minimo il grave impatto ambientale, che può creare numerosi squilibri, operando con analisi effettuate sul suolo, sull’acqua e sull’atmosfera, che sono fondamentali per la salvaguardia del territorio e la prevenzione dell’inquinamento.

Il grave problema dell’inquinamento è riconducibile a tre principali cause: l’aumento della popolazione, il grande sviluppo delle città e l’utilizzo di tecnologie poco compatibili con l’ambiente.

Questi fattori determinano una crescente richiesta di alimenti con un conseguente aumento dei rifiuti.

Per combattere questo fenomeno basterebbe attuare una programmazione a tutti i livelli, locale, regionale, nazionale e internazionale in modo che l’uomo non abbia più il ruolo del predatore.

Esistono vari tipi d’inquinamento: dell’aria o atmosfera, dell’acqua, del suolo…

“l’inquinamento atmosferico”è un problema di notevole complessità soprattutto nelle città, per il quale si stenta di trovare una soluzione efficace. Le maggiori emissione di gas che lo causano, sono il traffico auto-veicolare, gli impianti di riscaldamento domestico e, appunto per questo, i gas inquinanti che si trovano maggiormente nell’atmosfera sono, oltre agli idrocarburi, l’anidride solforosa, l’ossido di azoto, di carbonio.

Nell’inquinamento delle acque, oltre alla presenza di materiali nocivi, vi sono altre sostanze, tipo il piombo, il rame.

Inoltre vi è l’inquinamento del suolo, dove la maggiore causa sono i pesticidi.L’inquinamento del suolo, non può essere considerato come un fenomeno autonomo. Esso, infatti, è sempre strettamente collegato con quello dell’acqua perché, molto spesso, è provocato dallo scarico di liquami oppure, perché può produrre come contaminazione l’inquinamento della falda acquifera sotterranea.

Con l’inquinamento del suolo, è strettamente legata anche quella che si suol dire la piramide biologica. Infatti, risalendola, si nota che eliminando i mammiferi carnivori, quelli erbivori, non divenendo preda, aume

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Tema sull’inquinamento: cause ed effetti

Ancora oggi l’umanità è ben lontana dal raggiungere il suo obiettivo principale: “una economia mondiale ambientalmente sostenibile con un uso razionale ed equo delle risorse”. Purtroppo l’economia è la sola realtà che conta in questa nostra società dei consumi ed è alla base del degrado ecologico in cui viviamo oggi. Essa è anche la ragione prima che spinge gli uomini a viaggiare da un angolo all’altro della terra, per riempire le loro tasche, e che ha portato gli stessi Capi di Stato a riunirsi più volte per cercare di risolvere questo scottante problema. I loro imperativi, ufficialmente, sono “integrare le strategie ambientali e le politiche economiche; considerare l’interdipendenza tra il benessere dei popoli e quello del mondo biologico; limitare i consumi; conservare le biodiversità; frenare l’aumento demografico. Resta ancora irrisolto l’interrogativo più interessante: quando queste belle frasi verranno messe in pratica?

Orami a pochissimi giorni dall’alba del 2000 il mondo sembra guardare al nuovo millennio con un unico sentimento: ottimismo responsabile. In alcune zone dei paesi Occidentali molti parametri ambientali stanno decisamente migliorando: il tasso di inquinamento tende a stabilizzarsi, e talvolta a diminuire, e le foreste a recuperare terreno. I problemi ecologici più gravi si stanno spostando verso il Sud del mondo, dove i parametri ambientali dei paesi in via di sviluppo, dove risiede l’80% della popolazione globale e dove, nei prossimi decenni, nascerà la maggioranza dei bambini, vanno sempre più a peggiorare.

Si prospetta, così, lo scenario di un mondo composto di una serie infinita di “tasselli” con situazioni ambientali diverse, come un disastroso mosaico.

L’aumento dell’anidride carbonica nell’atmosfera, mantenendo i ritmi attuali, tra tre anni sarà superiore al 15% ed il mondo dovrà affrontare il cambiamento climatico dovuto al riscaldamento del pianeta, che causerà alluvioni, siccità e incendi, come già accade in Sud Asia.

Questo cambiamento del clima, per altro già in atto, non è causato solo dall’aumento dell’emissione di anidride carbonica e di gas di scarico, generati anche dai combustibili fossili, nell’atmosfera: esso è aggravato dalla deforestazione in atto nell’America tropicale. Le grandi industrie “rubano” alberi secolari per trasformarli in infissi e parquet di lusso per i paesi sviluppati, noncuranti del fatto che la foresta tagliata non ricresce più perché si altera il suo equilibrio e si distrugge l’intero ecosistema che vi gravita intorno, animali e uomini compresi.

Ogni anno distruggiamo migliaia di specie viventi, animali e vegetali, preziosissimi per tutti gli esseri che vivono sull’intero pianeta terra. Negli ultimi anni sono aumentate le aree protette, ma anche le specie in via di estinzione; per proteggere la biodiversità bisogna ridurre la crescita demografica e l’estrema povertà del Sud del mondo e l’eccesso di consumi del Nord.

Il problema dell’aumento demografico planetario è sul tavolo delle priorità da molti anni, ma solo da poco tempo ci si è resi pienamente conto del legame imprescindibile tra la crescita della popolazione ed il degrado sociale ed ambientale. Come fare? Forse riducendo le disparità sociali ed economiche, soddisfacendo i bisogni primari dei paesi sottosviluppati: educare, dare forza, formazione e potere alle donne; assicurare assistenza sanitaria ed opportunità economiche; sfamare e portare cultura e tecnologie moderne; non brutali programmi di contraccezione e sterilizzazione forzata (come in Cina), ma progetti di ampio respiro. In una parola: “dare”, e non soltanto “prendere”. E quando anche dall’Africa arriveranno dati confortanti sulla scolarizzazione, sull’assistenza, sullo sviluppo, specie per chi oggi vive in condizione di estrema debolezza, come le donne e i bambini, potremo dire di essere sulla strada giusta per risolvere questo problema.

Se ci riusciremo potremo lavorare anche sull’altro, quello dell’emigrazione dal Sud del mondo verso i paesi sviluppati. L’emigrazione è causata, però, anche da guerre e calamità naturali, oltre che dalla fame e dall’insicurezza socio-economica: ma se risolveremo il problema del sottosviluppo gli altri si risolveranno di conseguenza. Non dobbiamo trascurare il fatto, però, che anche la distruzione radicale degli ambienti sta spingendo e spingerà masse di uomini, popolazioni intere, a fuggire dai propri luoghi d’origine per riversarsi nei paesi “civilizzati” alla ricerca della stabilità economica o della speranza di un futuro.

l termine inquinamento indica l’introduzione nell’ambiente di sostanze in grado di provocare pericoli effettivi o potenziali per la salute dell’uomo oppure di minacciare l’esistenza di animali e piante. Se ci chiedessero che cosa è l’ambiente, la nostra prima risposta sarebbe “il verde che ci circonda”, “la natura”; ma in realtà è un insieme di diversi fattori (esseri viventi, caratteristiche climatiche, interventi umani…) che permettono la vita; in esso anche un piccolo cambiamento può causare conseguenze gravi. Anche l’uomo in questo sistema svolge una funzione importante, ma spesso opera interventi locali che rovinano in modo irreparabile gli ecosistemi.

In questi ultimi due secoli nei paesi ricchi e sviluppati, il “progresso” ha influito pesantemente sull’ambiente, procurando conseguenze anche drammatiche per la stessa sopravvivenza dell’uomo; si è, infatti, passati ad un mondo costituito più di cemento che di “verde” e soprattutto a stili di vita caratterizzati da esigenze, sia individuali sia comuni, sempre più elevate. Nel dopoguerra, in seguito ad un aumento demografico e al boom economico, c’è stata un’espansione delle città che si sono riempite di palazzi sempre più alti e addossati gli uni agli altri, a discapito degli spazi verdi che si sono ridotti spesso a semplici aiuole. Negli ultimi anni, fortunatamente, ci si è accorti che gli spazi verdi sono indispensabili sia per un fattore estetico ma soprattutto per un benessere comune.

Il progresso scientifico e soprattutto tecnologico ha permesso a tutti di utilizzare elettrodomestici di vario tipo, senza i quali, ormai, non riusciremmo a vivere; noi giovani per esempio riteniamo quasi indispensabili computer, televisione, video giochi, impianti stereo, cellulari ecc.; e nessuna casalinga riuscirebbe a fare a meno di lavatrice, frigorifero, forno, frullatori e così via. Tutti questi strumenti però richiedono un dispendio di energia elevatissimo e come sappiamo la corrente elettrica si ricava da risorse naturali di vario tipo, impiegate nelle centrali. Spesso i genitori ci riprendono per l’eccessivo consumo di energia, per esempio perché lasciamo accese troppe luci, o facciamo funzionare contemporaneamente più strumenti. Adesso capisco che, oltre a un discorso puramente economico, altrettanto importante è quello energetico e quindi ambientale. La nostra è diventata anche una società “dell’usa e getta”. Infatti, si utilizzano sempre di più materiali cartacei o di plastica che indubbiamente sono più pratici e igienici ma d’altra parte aumentano il volume dei rifiuti che già comunque si producono. Oggi l’opinione pubblica si mostra più sensibile al problema ambientale e collabora con le iniziative prese dalle varie amministrazioni per migliorare la situazione; per esempio il nostro Comune è stato uno dei primi ad attuare la raccolta differenziata dei rifiuti e da un sondaggio pare che, dopo un primo momento di difficoltà, la popolazione abbia aderito e collaborato attivamente.

Anche i governi hanno cominciato ad occuparsi del problema inquinamento: nel 1972 i rappresentanti di 113 Paesi si sono riuniti a Stoccolma per la prima conferenza delle nazioni unite sull’ambiente per esaminare le conseguenze che sarebbero derivate da un incontrollato inquinamento ambientale. Questa conferenza è stata importante perché ha messo a confronto la situazione degli Stati più industrializzati con quella degli Stati poveri. Si è arrivati alla conclusione che una crescita economica tanto rapida, basata sullo sfruttamento delle risorse naturali non rinnovabili, per esempio carbone e petrolio, può portare in tempi brevi al loro rapido esaurimento e che lo sfruttamento delle risorse apparentemente rinnovabili, come il suolo coltivato, se non si tiene conto delle capacità e dei tempi di rigenerazione, può condurre a una diminuzione della fertilità del terreno favorendo un aumento dei deserti. Questa conferenza ebbe una ripercussione importante sulla vita di tutti i giorni, causando, insieme alla crisi petrolifera quasi contemporanea, una maggiore attenzione all’utilizzo limitato dei mezzi di trasporto (la cosiddetta austerity) e alla ricerca di energie alternative. Successivamente nel 1987 fu affermato che lo sviluppo tecnologico e economico è concepibile con la salvaguardia dell’ambiente e fu introdotto il concetto di sviluppo sostenibile, incentrato sulla possibilità di produrre un miglioramento che possa soddisfare i bisogni delle attuali generazioni senza togliere a quelle future i mezzi per soddisfare i loro. Infine nel 1992 la conferenza di Rio ha decretato la protezione delle foreste ed alcuni impegni di politica ambientale mondiale.

Cosa si fa in pratica, in Italia, per realizzare questi importanti obiettivi? Uno strumento importante, come già detto, è quello del riciclaggio dei rifiuti, che fa sì che una parte dei nostri rifiuti possa essere riutilizzata (carta plastica, vetro, concime) e non automaticamente distrutta. Oltre alla raccolta differenziata, sono st

L’ inquinamento è un grave problema che sta affrontando la società d’oggi, è un problema di natura economica, perché le grandi L’ inquinamento è un grave problema che sta affrontando la società d’oggi ed è un problema di natura economica, perchè le grandi compagnie commerciali, alimentari, petrolifere e le varie industrie compromettono l’ambiente modificando le nostre condizioni di vita, pur di ottenere enormi capitali, ma ciò è anche una nostra necessità, in quanto le auto, i nostri vizi (fumo), tutte le nuove tecnologie ecc. ci espongono a molti rischi. L’inquinamento può essere di vario genere, quello acustico è il più diffuso ma è meno pericoloso, soprattutto nelle grandi metropoli e può causare disturbi psico-fisici, stress, depressione, innalzamento della pressione arteriosa e cefalee. I più esposti sono gli operai, le casalinghe e i giovani. L’ udito può essere compromesso in modo serio da petardi, aerei, elettrodomestici, da discoteche e concerti ed una prolungata esposizione a rumori può causare anche sordità. Un altro tipo d’inquinamento invisibile ma letale è causato dalle onde elettromagnetiche, emesse da cellulari, antenne, forni a microonde e strumenti di telecomunicazione. A lungo andare i cellulari possono causare tumori, sterilità e forti mal di testa. I più esposti a questo rischio sono i giovani e i pendolari che molto spesso usano più di un cellulare. I cellulari pur essendo nocivi sono molto usati, in quanto sono una comodità di cui non si può fare a meno, ma la piaga che fra molti anni provocherà la distruzione della vita sulla terra, è l’inquinamento atmosferico che può essere avvertito dalla puzza e dalla scarsa visibilità che provoca, è causato dall’immissione nell’atmosfera di sostanze gassose quali anidride carbonica, anidride solforosa, ossidi di azoto, monossido di carbonio e particelle volanti (minuscole ceneri). Ma il gas che compromette la sopravvivenza dell’uomo è il radon, un gas nobile derivato dal decadimento dell’uranio, capace di deturpare le pareti delle case e filtrarvi all’interno causando gravi tumori. I gas emessi dalle industrie spesso sono acidi, come l’anidride solforosa che è capace di trasformare il carbonato di calcio degli edifici in comune gesso, anche gli ossidi di azoto che sono componenti letali a bassa quota ma utilissimi ad alta quota, in quanto costituiscono la barriera d’ozono che filtra i raggi ultra violetti ma riflettono i raggi infrarossi sulla terra. Altri gas invece deteriorano la barriera d’ozono come ad esempio l’anidride carbonica, che è la causa principale dell’effetto serra cioè il surriscaldamento dell’atmosfera terrestre che causerà lo scioglimento dei ghiacciai e dei poli causando l’inabissamento di intere nazioni.

ema sull’inquinamento Tema sull’inquinamento. L’inquinamento è qualcosa di più del fumo nero che esce da una ciminiera o di una nebbia giallognola che ristagna sopra la città. La maggiore causa dell’inquinamento anzi l’unica è l’uomo che a nome della scienza e del progresso scientifico distrugge l’ecosistema. Oggi le campagne ambientali cercano di sensibilizzare i cittadini verso il problema dell’inquinamento, ma anche lo stato cerca di “aiutare” l’ambiente come per esempio aumentando i mezzi pubblici un altro esempio sono i giorni delle targhe alterne ma come dicono i cittadini non servono a molto. Vi sono vari tipi d’inquinamento: atmosferico, del suolo, delle acque e per ultimo ma non meno importante quello acustico. L’inquinamento atmosferico è causato maggiormente dallo smog o dagli impianti di riscaldamento domestici. Questo tipo di inquinamento nelle grandi città è un grosso problema. L’inquinamento atmosferico influenza la caduta delle piogge acide anzi e il fattore scatenante. Dobbia anche dire che i gas che vengono considerati inquinanti si trovano nell’atmosfera a causa delle eruzioni ecc. ma l’uomo ne immette quantità molto elevate e allora si parla di inquinamento. L’inquinamento del suolo è causato dalle discariche abusive e dai pesticidi usati nell’agricoltura. Un problema causato dall’inquinamento del suolo è la contaminazione delle falde acquifere. L’inquinamento delle acque è causato dalle sostanze chimiche e dai metalli pesanti come il rame. Questi metalli pesanti se ingerite in grandi quantità possono provocare la morte dell’individuo oppure se in dosi minori provocano un’intossicazione. Alcuni prodotti chimici provocano l’eutrofizzazione cioè vi è una crescita incontrollata di alghe che provocano la morte di piante e pesci che abitano quegli ambiente. Un’altra forma d’inquinamento che non viene molto nominata è quella dell’inquinamento acustico provocato da forti rumori come quelli del traffico.

L’inquinamento è l’immissione nell’aria di sostanze chimiche e biologiche. L’ambiente umano attuale è cambiato da quello che era un secolo fa, ormai non vi e un angolo della terra che non subisca la presenza dell’uomo con conseguenze spesso rilevanti per l’equilibrio ecologico.

Aria, acqua e


 

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